Nato nel 1948 a Nassiria nel sud dell'Iraq
Nel 1971
si diploma presso l'Istituto di belle Arti di Baghdad
Nel 1977
si diploma presso l'Accademia di belle Arti di Roma
Tra il 1973 e 2013
Partecipa a varie mostre collettive in varie città italiane tra cui: Roma, Gubbio, Firenze, Napoli, Calcate e Forano. Partecipa inoltre ad altre mostre collettive nello Yemen del Sud e a Damasco in Siria.
Mostre Personale
1977- Galleria AEFFE66 - Roma
1978- Centro delle Arti Visive - Firenze
1979- Palazzo Comunale - Gubbio
1985- Galleria Leonardo da Vinci - Roma
1990- Studio dell'artista iracheno Jaber- Roma
1999- Studio dell'artista iracheno Jaber- Roma
2002- Associazione Culturale (Michele Coiro) - Roma
2002- Galleria Interculturale Permanente di Roma
2006- Associazione Studio l'Orologio - Roma
Articoli :
Uno:
Le opere di Aziz Karim comunicano la memoria di luoghi, anche conosciuti dall'autore, fermati nelle immagini di un passato non lontano. Le foto d'epoca sono i documenti che l'artista utilizza per collegare presente e passato di culture diverse in una dimensione intima e atemporale. Paesaggi egiziani, somali, algerini descrivono ambienti naturali ed urbani non ancora occidentalizzati. Gli oggetti, evidenziati in primo plano, sono evocativi (l piatti con i caratteri arabi, II libro delle Mille e una Notte, le pareti decorate dalle caratteristiche figure geometriche delle ceramiche orientali, fotografie e melograno), mentre le figure femminili, misteriose e sensuali, li armonizzano ed unificano con i paesaggi sul piano di fondo. La ragazza con la maschera ha alle spalle uno scorcio con i resti romani del Foro di Nenia e sul tavolino un libro dedicato ai pittori orientalisti francesi; come anche In un altro quadro il nudo femminile è posizionato tra le rovine romane di fantasia del fondo ed un piccolo quadro con cavallo e cavaliere, soggetto frequente nella pittura orientalista. I pittori orientalisti europei dell'Ottocento sono anche un importante riferimento per Aziz Karim, in quanto hanno avuto la possibilità e la capacità di rappresentare le culture dell'Oriente mediterraneo ed arabo nel loro usi e costumi come un mondo più libero e più autentico, più bello, un territorio aperto agii spazi della fantasia. Lo stesso "sguardo" Incantato che Aziz Karim ci invita a recuperare attraverso la sua pittura.
EMMA CANIGLIA
Due:
AZIZ KARIM - MEMORIA D'ORIENTE
L'Oriente di Aziz Karim non è il luogo fantastico e pittoresco degli orientalisti europei dell'Ottocento. viaggiatori alla ricerca di un mondo incontaminato dalla civiltà occidentale, ma è soprattutto l'esperienza vissuta quotidianamente nel suo paese. l'Iraq, nostalgicamente descritto nei paesaggi assolati. nitidi, senza sfumature (come li avrebbe definiti Eugene Fromentin a metà Ottocento) di una Baghdad che conserva ancora memorie delle antiche civiltà, come le chiatte fluviali rotonde del Tigri (rappresentate anche nei rilievi assiri della cittadella di Ninive) ed i palazzi sul fiume con i giardini, o delle capanne galleggianti nelle paludi di Nassiria, che da millenni caratterizzano le rive dei corsi d'acqua, o dei villaggi dalle case di mattoni cotti al sole. Anche le figure femminili fanno parte di questa dimensione evocativa:
alcune nude, come Veneri occidentali, altre come odalische vestite di colori brillanti e pastosi, fanno quasi da contorno a scorci architettonici e paesaggistici, più propriamente definibili come -quadri nel quadro". una soluzione compositiva presente nella tradizione della miniatura islamica medievale e rinascimentale, dove la scena principale occupa solo una pane della pagina ed è incorniciata dal testo o da altre figure esterne. Casi anche la ragazza con la cesta di frutta, complementare alla veduta (di un tempo ormai lontano) di una Gerusalemme solare, sembra rievocare motivi ricorrenti nell'antica poesia araba: la donna. i frutti degli alberi del giardino, l'acqua fluente del fiume, la limpidezza dell'aria.
EMMA CANIGLIA